NEOLITICO

I primi gruppi neolitici arrivano per via marittima dalla Grecia e dall’Albania circa 8 000 anni da oggi e si stabiliscono nel sud-est dell’Italia, costruendo villaggi stabili e introducendo le specie vegetali e animali domestiche originarie del Vicino Oriente. In Toscana i primi insediamenti (Neolitico antico) si formano sulle coste e isole dell’Arcipelago, collegati alle rotte marittime legate agli scambi di materie prime, tra cui l’ossidiana, roccia vulcanica molto preziosa all’epoca. È solo circa 6 000 anni da oggi (Neolitico recente – finale) che abbiamo testimonianza del popolamento del territorio di Camaiore e della Versilia, quando una comunità̀ di agricoltori e allevatori si insedia in modo stabile a Grotta all’Onda e la frequenta per circa duecento anni durante le fasi finali del Neolitico e gli inizi dell’Eneolitico (5 800 anni da oggi). I numerosi reperti rinvenuti, tra cui anche resti di intonaco proveniente dalle pareti di probabili capanne e la presenza di alcune sepolture, indicano come si tratti di un insediamento stabile che costituiva una importante tappa intermedia di una rete di contatti via terra e via mare lungo i più̀ frequentati itinerari commerciali del tempo, in un momento in cui la navigazione era ormai largamente praticata e i gruppi locali avevano consolidato rapporti con popolazioni anche di aree assai lontane. In particolare, la presenza di strumenti in ossidiana, provenienti dal Monte Arci in Sardegna, indica un intenso commercio lungo le rotte marittime che attraverso la Corsica e le isole dell’Arcipelago Toscano arrivava fino alle coste toscane per poi risalire lungo i valichi appenninici verso il nord Italia. I contatti con la Sardegna sono confermati anche dalle forme e dalla decorazione dei vasi ceramici (cultura di Ozieri), mentre altri recipienti sono legati alla sfera dell’Italia meridionale (cultura di Diana). Gli strumenti in selce importati dalle Prealpi venete e dalla Francia meridionale indicano stretti rapporti commerciali con i gruppi neolitici della cultura di Chassey-Lagozza, originaria della Francia meridionale e sviluppatasi nell’Italia nord-occidentale, di cui Grotta all’Onda costituisce una delle tappe più meridionali di diffusione.