LIGURI APUANI

Alla fine del IV sec. a.C., in seguito alle invasioni celtiche nell’Italia settentrionale, alcune popolazioni liguri si spostano a sud e a est dell’Appennino e occupano territori montani della Lunigiana, Garfagnana e Versilia, dando origine alla cultura del Liguri Apuani. Sono dediti alla pastorizia e commerciano con i vicini Etruschi legname, lana e prodotti dell’allevamento ricevendo in cambio beni agricoli, vino etrusco trasportato nelle anfore greco-italiche e pregiato vasellame a vernice nera che collocano nelle sepolture. Instaurano inizialmente buoni rapporti commerciali con i villaggi etruschi della costa versiliese, come quello di Bora dei Frati (Pietrasanta), ma nella seconda metà del III sec. a.C. l’espansionismo di Roma rompe il precario equilibrio e provoca un progressivo deteriorarsi dei rapporti. I Liguri Apuani seppelliscono i defunti secondo il rito della cremazione, in cassette di lastre litiche con all’interno il vaso cinerario coperto da una ciotola capovolta, vasellame d’accompagnamento, oggetti di ornamento e di abbigliamento personale, come le fibule (spille) in bronzo rinvenute nella Grotta della Fibula presso Metato e nelle tombe a cassetta di Vado-La Serra. Nelle sepolture maschili depongono armi in ferro di tradizione celtica, come spada, lancia, giavellotto e più raramente l’elmo, con riferimento al carattere guerriero della società ligure, mente in quelle femminili la presenza di collane in pasta vitrea e in ambra indica traffici commerciali con l’area padana.

Durante la seconda guerra punica (218-202 a.C.) i Liguri Apuani si schierano apertamente dalla parte di Annibale, contro i Romani e i loro alleati etruschi. Al termine della guerra Roma concentra le sue forze contro i Liguri che ostacolano la sua politica espansionistica verso l’Italia settentrionale (guerre romano-liguri, 193-155 a.C.). Gli abitati liguri sono ormai di dimensioni minime e con strutture precarie, oppure semplici punti di avvistamento e di controllo del territorio in luoghi arroccati e difficilmente raggiungibili in cima alle vette come Campo all’Orzo, a 1000 metri di quota tra la vallata del Lombricese e il versante di Pescaglia. Il conflitto ha una svolta a favore dei Romani nel 180 a.C. quando, dopo una sonora sconfitta, i Liguri Apuani vengono deportati in massa nel Sannio. Il controllo del territorio da parte dei Romani è completato con la definitiva sconfitta delle ultime resistenze del Liguri Apuani (155 a.C.), testimoniata dalle centinaia di ghiande missili piccoli globi in piombo che venivano lanciati con fionde) rinvenute sul Monte Rondinaio  e Vallimona presso il Passo di Lucese e sul Monte Gabberi.