BUCA DEL TASSO
La Buca del Tasso è situata presso la frazione di Metato, nel comune di Camaiore, a 415 metri di quota; si tratta di una piccola grotta che si apre sulla sinistra del torrente Carpigna, affluente del rio Lombricese. Al momento della scoperta era completamente ostruita da materiale di riempimento.
In essa sono state compiute indagini archeologiche attraverso 3 campagne di scavo tra il 1914 e il 1922, dirette dal Comitato per le ricerche di paleontologia umana di Firenze, che hanno messo in luce una stratigrafia composta da 2 strati argillosi con un focolare, strumenti in selce e diaspro della cultura musteriana (attribuibile all’Uomo di Neanderthal), tra cui punte, raschiatoi e denticolati e numerosi resti ossei animali (soprattutto di orso delle caverne, che frequentò molto, anche per il letargo, le grotte della versilia durante un lungo periodo del Paleolitico).
Sono stati individuati resti di animali tipici di clima freddo, come lo stambecco, il camoscio e la marmotta, assieme ai resti di animali che invece attesterebbero una fase climatica meno rigida, come iena e leopardo e due molari appartenuti al Rhinoceros MERKI, un tipo antico di rinoceronte che venne sicuramente cacciato nella pianura costiera e che risulta indice di un clima piuttosto temperato.
Non sono state effettuate datazioni sui sedimenti della grotta, ma in base allo studio dell’industria litica e della fauna, gli studiosi riferiscono la frequentazione sia ad un momento di clima tendenzialmente freddo che ad un successivo momento più temperato alla fine del Paleolitico Medio, ossia intorno ai 40.000 anni fa.
Il ritrovamento più importante consiste nel femore fossilizzato di un bambino di circa nove anni che lo studio antropologico effettuato presso il Dipartimento di Scienze Archeologiche dell’Università di Pisa ha attribuito a Homo Neanderthalensis. Si tratta dell’unico resto umano neandertaliano rinvenuto in Toscana. Parte dei materiali è esposta presso il Museo “A.C.Blanc” di Viareggio, mentre il calco del femore neandertaliano (il cui originale è conservato al Museo di Antopolgia ed Etnologia di Firenze) è esposto a Museo Archeologico di Camaiore all’interno di una suggestiva ricostruzione ambientale.