CASTELLO DI GOMBITELLI

Su una rupe scoscesa e boscosa, a cavallo tra i paesi di Gombitelli e Torcigliano, si conservano i ruderi della rocca. Sono molte le teorie relative all’origine del toponimo Gombitelli, ce ne sono due principali. La prima, secondo la cui il nome deriverebbe gombete, che nel dialetto del luogo significherebbe gomito, a causa della forma irregolare e a punta del paese e nonché l’andamento curvilineo della strada che da Nocchi porta al paese. Invece, secondo l’altra teoria, il nome del paese deriverebbe dalla forma volgarizzata di Cumitellio o Chomitelio, la cui etimologia è da ricercare nel latino comes, -itis, che nel latino medievale significa conte, con l’aggiunta della forma del diminutivo -ellus, in riferimento ad una originaria contea di Gombitelli.

Sul luogo del castello sono ancora visibili tra la fitta vegetazione i ruderi di due torri, erette in posizione dominante sul punto più alto del sito. La prima è di forma quadrangolare e misura quattro metri di lato, per un’altezza massima conservata di due metri. L’altra è a pianta irregolare, coi lati settentrionali e orientali ricavati nella roccia. È da prendere in considerazione che queste torri rappresentino il primo nucleo del castello di Gombitelli.  Infine, si può osservare che fu aggiunta più in basso una seconda cinta muraria che servirà a difendere un gruppo di abitazioni, i cui ruderi sono visibili sul versante meridionale disposti sui poggi olivati. Della cinta muraria restano pochi tratti sul versante meridionale, il muro così come le torri, furono edificate utilizzando le rocce che affiorano abbondantemente in quei luoghi. La costituzione della cinta muraria è realizzata da filaretti di pietre squadrate sommariamente. Nell’area compresa tra le mura e le torri e le mura perimetrali si può notare un ampio tratto di cinta muraria, di andamento irregolare, con lunghezza massima di 50 metri, con l’angolo nordorientale parzialmente inglobato nella roccia, forse attribuibile alle mura di recinsione del cassero. Sia da fonti orali che scritte si è saputo che nella rocca di Gombitelli esisteva una chiesa dedicata sicuramente a San Michele, a causa dell’alta vegetazione che impedisce di verificare se tra i ruderi del villaggio siano ancora presenti tracce della chiesa.

Verso il lato occidentale ci sono i resti di quelle che molto probabilmente dovevano essere le mura che formavano il cassero. La fortificazione si sviluppa per un perimetro di 45 metri, inglobando sul vertice un ammasso roccioso. Secondo le cronache del Sercambi il castello di Gombitelli fu distrutto nel 1242 insieme a quello di Montemagno.