FONDAZIONE TERRANUOVA

Agli aventi bellici che vide protagonista Camaiore durante la distruzione dei castelli dei Corvaia e dei Vallecchia, la vincitrice Lucca decise di riorganizzare il territorio in Vicarie amministrate da un podestà. Nel 1255 fu messa in atto un piano per la completa progettazione urbanistica, a scherma preordinato, per la fondazione di due Terranova, una a Camaiore e l’altra a Pietrasanta, grazie alla loro posizione strategica, essendo entrambe lungo la via Francigena, quindi facilmente raggiungibile da Lucca. Al centro della nuova città era prevista la piazza dove verrà costruita la chiesa di San Maria Assunta, molto più ampia rispetto a quella originaria, scoperta in Piazza Diaz, per poter accogliere il numero di fedeli che era enormemente aumentato. La conclusione dei lavori della Terranuova si può far coincidere con una citazione di Tolomeo Fiadoni. Che annota nei suoi annali alla fondazione dei due borghi “Dominus Guiscardus de Petrasancta (di Milano), fuit hic potestas quae de Versilia duos Burgos, unum ex nomine nominavit alterum vero Campum Maiorem”. La paternità progettuale del nuovo centro storico va ricercato nelle maestranze degli artisti e architetti che lavoravano nella città, da ricordare un tale Lombardo che fu capomastro a Lucca dal 1236 al 1260. Sia Camaiore che Pietrasanta possono ritenersi l’una il corrispettivo dell’altra, pare, infatti, che esse sia entrambe opere dello stesso progettista, sia per la medesima conformazione dell’impianto urbanistico, sia per la disposizione delle strade principali, che determinano la divisione del borgo in dodici isolati rettangolari, peculiarità della maggior parte delle Terrenove, che ricordano, per l’intersecazione delle vie, ricorda i castra romani. In questi nuovi borghi la piazza è posta al centro dell’asse geometrico, diventa il centro della socialità, proprio come l’agorà nelle città greche. Sulla via principale erano presenti le case dei cittadini più ricche, interrotte dalle vie trasversali. La creazione delle Terrenove fu per Lucca l’occasione di creare dei borghi fortificate presidiato dalla milizia locale dei cittadini. La nuova conformazione di Camaiore, come le altre realtà comunali, rappresentano un modello urbano proiettato verso il futuro, durante il quale si possono sperimentare nuove esperienze urbanistiche. A causa delle irregolarità planimetriche che fanno sì che i quadrati ed i lotti sembrino aver preso un “colpo di vento” e il perimetro delle mura sia tutt’altro che regolare è quasi impossibile verificare la rispondenza della progettazione urbanistica all’utilizzo della sezione aurea. Alla luce di un’attenta analisi archivistica, cartografica e di precise misurazioni, considerata l’irregolarità del tessuto urbano del preesistente borgo, la via IV Novembre, che in prossimità dell’antico ospedale di San Vincenzo si allargava determinando il sì detto “colpo di vento”. Le alterazioni urbanistiche conseguenti ai molteplici interventi durante l’arco dei secoli non consento di ricostruire precisamente di ricostruire l’impianto duecentesco.