NECROPOLI DI VADO (LOC. SERRA) – CAMAIORE

Periodo: V – II sec. a.C.

Nella località “la Serra”, ai piedi del Monte Gabberi e nei dintorni del paese di Vado, nel settembre 1957, in occasione di lavori in una cava di argilla, furono rinvenute tre sepolture a cassetta litiche, di cui una vuota. Le cassette erano costituite da sei lastre di pietra locale e avevano le dimensioni di circa cm 35x35x30.

La prima tomba, riferibile a un individuo di sesso maschile, presentava al suo interno un’olla contenente le ceneri del defunto e alcune fibule in bronzo, coperta da una ciotola capovolta, un piccolo vaso di impasto, alcuni frammenti in ferro e una coppa (kylix) in vernice nera. La kylix era una coppa da vino di origine greca, molto diffusa tra il VI ed il IV secolo a.C.

Nella seconda cassetta, attribuita ad un individuo di sesso femminile, erano collocati un’olla contenente le ossa combuste con la ciotola-coperchio, un grosso frammento di dolio, 7 fibule di bronzo, un’armilla a spirale in bronzo decorata con incisioni, 2 anelli di filo d’argento e alcuni dischetti di ambra.

Per la tipologia e il materiale dei corredi, le tombe a cassetta litica di Vado sono state riferite a un insediamento ligure della fine del III – inizio del II secolo a.C. I Liguri Apuani erano soliti seppellire i propri defunti in cassette di lastre litiche, con all’interno il vaso cinerario coperto da una ciotola capovolta e vari oggetti di corredo, come vasellame, oggetti ornamentali e abbigliamento personale. Nelle sepolture maschili erano presenti armi in ferro di tradizione celtica (spade, lance, giavellotti e, più raramente, elmi), con riferimento al carattere guerriero della società ligure. Nelle sepolture femminili la presenza, come in questo caso, di oggetti in ambra indica l’attivazione di traffici commerciali con l’area della Pianura Padana.

Nella stessa occasione, all’interno della cava fu recuperato un piccolo cippo a clava con fusto troncoconico. Il cippo, che per tipologia è da riferire al V-IV secolo a.C., costituisce il relitto di una necropoli precedente a quella ligure e riferibile alla cultura etrusca.

Durante gli anni Cinquanta furono inoltre rinvenute numerose sepolture a inumazione di epoca romana, di cui purtroppo al giorno d’oggi non resta più alcuna traccia.

I reperti sono in parte conservati presso il Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca e in parte conservati ed esposti presso il Civico Museo Archeologico di Camaiore.