PRIMA ETA’ DEL FERRO
Durante l’Età del Bronzo finale (1 200-1 000 a.C.) nell’area montana del territorio sorgono i primi “castellari”, villaggi posti su alture dominanti le vallate sottostanti e gli itinerari di valico, come l’insediamento di Monte Lieto (Stazzema), arroccato a circa 1000 m. sul livello del mare, con funzione strategica di controllo delle aree di pascolo e transumanza.
Successivamente con l’inizio dell’Età del Ferro, periodo per il quale risulta molto scarsa la documentazione archeologica nell’area versiliese, si assiste a uno spostamento degli insediamenti dall’area montana verso quella pedemontana, come testimonia il villaggio di Valdicastello (Pietrasanta), posto in collina a controllo del percorso che dalla valle si dirige in direzione della costa. In prossimità, al confine tra Camaiore e Pietrasanta, presso il Colle alle Banche, è stato rinvenuto un “ripostiglio”, cioè un deposito di oggetti metallici in bronzo scavato e nascosto nel terreno, deposto nell’VIII sec. a.C., ma comprendente oggetti più antichi risalenti alla fine dell’Età del Bronzo. Infatti, in questo periodo l’ampia disponibilità di metalli porta alla presenza di fonditori o mercanti di metallo che decidono di collocare oggetti in rame e bronzo, in parte nuovi e in parte da riparare o da fondere, in vasi interrati, in anfratti naturali e in buche scavate nel terreno, solitamente posti lungo gli itinerari commerciali e nei pressi di giacimenti minerari. Alcuni materiali richiamano la cultura “protovillanoviana” dell’Italia centrale mentre altri sono simili a quelli dell’area ligure.