OPIFICI LOMBRICESE
Gli opifici idraulici si trovano sul corso del torrente Lombricese, un piccolo ruscello che insieme al Lucese forma il fiume di Camaiore. Il Lombricese nasce dalle pendici settentrionali del Monte Prana a circa 1000 metri sul livello del mare. Grazie alla pendenza piuttosto accentuata delle fasi iniziali del rivo è stato possibile convogliare l’energia cinetica dell’acqua per creare strutture produttive. Gli opifici, compresi fra Casoli e la località Candalla, sono presenti sia direttamente sul corso del Lombricese sia nei pressi dei suoi affluenti come il Fosso dell’Ortaccio e il Fosso all’Onda. L’ubicazione delle strutture in questi luoghi non è casuale: oltre alla forza dinamica dell’acqua, la zona è ricca di materie prime come legna e pietra ed è facilmente raggiungibile tramite le numerose mulattiere presenti. Un esempio è la Via Lombarda che da Camaiore conduceva a Pascoso e poi a Castelnuovo Garfagnana, importante crocevia commerciale fra la regione emiliana e lombarda.
I primi opifici, nella fattispecie mulini, risalgono agli inizi del XVI secolo e furono costruiti nei pressi dei piccoli nuclei abitati, sono il mulino di Candalla, quello di località al Fiume e quello al Felciaio, sostituto tra 1830 e 1841 da un polverificio e da una ferriera. Il Mulino di Candalla, ancora oggi esistente si trova ai piedi di Montecastrese. La località era già abitata all’epoca e si trova sulla viabilità tra Lombrici e Casoli. La località al Fiume, denominata anche Carrubola, era uno degli abitati più antichi di Casoli e la presenza del Rio Noceto rese possibile l’installazione nel centro abitato di un mulino che avrebbe soddisfatto le esigenze degli abitanti di questi luoghi al quale si affiancheranno successivamente un frantoio e un folle (opificio dove si rende la lana spessa tramite sostanze chimiche) a fine Cinquecento. La località al Felciaio, nonostante si trovi a distanza da Casoli, è facilmente raggiungibile tramite la via Lombarda ed è individuabile come il luogo dove abbiamo la confluenza tra il torrente Lombricese e il Fosso all’Onda.
Tra XVI e XVII secolo la presenza di opifici idraulici si incrementa notevolmente, concentrando la localizzazione in località Dilandi individuabile nella confluenza tra Lombricese e Rio Nocetro. Qui nel 1541 compare un mulino, affiancato dal 1586 da un folle e in seguito da un frantoio, il tutto appartenente ad un unico proprietario, tale Jacopo di Biagio Pardini. Agli inizi del Seicento sempre a Dilandi compare un altro mulino compreso di funzione abitativa, anch’esso facilmente raggiungibile. A metà Cinquecento in località Candalla viene attestato un altro mulino “per macinare castagne”, ancora oggi presente con la denominazione mulino “al Mulinaccio“, localizzabile a poca distanza dalla mulattiera che collega Candalla a Casoli.
Nel 1700 si assiste ad una stasi nel processo di diffusione degli opifici nel territorio di Casoli, dove sono all’attivo 9 opifici dei quali 5 mulini, 2 folli e 2 frantoi.
Nel XIX secolo si assiste ad un notevole incremento di opifici. Ad inizio ‘800 compaiono un folle e un mulino nei pressi del complesso dei Pardini alla confluenza tra Lombricese e Rio Nocetro; nel 1832 un polverificio in località Felciaio; un secondo polverificio e un frantoio nel 1834 in località la Cava appartenenti ad Angiolo Benedetti; una ferreria al Felciaio nel 1841; un pastificio, appartenente alla famiglia Bertagna, al Mulinaccio nel 1850; un frullino associato al frantoio Benedetti che compare dal 1855; un mulino al Ponte nel 1862; un secondo frullino nei pressi del complesso Pardini dal 1855 e un terzo polverificio nei pressi del mulino al Ponte della Penna nel 1896. Dai 9 impianti si arriva quindi ad un totale di 20 opifici che vanno a piazzarsi in quelle zone. Notevole è la forte densità che si registra in località Dilandi, da collegare alle caratteristiche territoriali della zona. Dal catasto risulta che in quel periodo vi era un notevole numero di diverticoli stradali che collegavano i centri abitati agli opifici.
Nell’ultima fase del processo di diffusione degli opifici, essi vanno a localizzarsi nel tratto più a monte del Lombricese, compreso il Fosso dell’Onda e il Rio Noceto. Qui vengono impiantati un polverificio sul Fosso all’Onda, una ferreria al Felciaio, un mulino al Ponte e un polverificio a Grotta Orbaja.